Maurizio Piazza
Merate (LC)


postheadericon L'impatto (anche sugli Enti Locali) del Piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione 2017-2019

Versione integrale, consultabile online, dell'articolo pubblicato il 06/07/2017 su Strategie Amministrative, ANCI Lombardia

 

Indice dei contenuti
  1. Un Piano triennale (finalmente)
  2. Dal modello strategico alle risorse per l’attuazione del Piano
  3. Gestione del cambiamento

> Scarica l'articolo in formato PDF

1. UN PIANO TRIENNALE PER L'INFORMATICA ... FINALMENTE

A seguito dell'approvazione del Presidente del Consiglio il 31 maggio 2017, è stato pubblicato il Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica amministrazione 2017-2019 (di seguito "Piano").

Nella premessa del documento, si legge "L'Italia, sulle base delle indicazioni fornite dalla Agenda digitale europea, ha definito una propria strategia nazionale elaborata di concerto con i Ministeri e in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Nel 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato due programmi strategici per il Paese: il Piano nazionale Banda Ultra Larga e la Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020.

L'attuazione dell'Agenda digitale italiana richiede il coordinamento di molteplici azioni in capo alla Pubblica amministrazione, alle imprese e alla società civile e necessita di una gestione integrata delle diverse fonti di finanziamento nazionali e comunitarie (a livello centrale e territoriale)".

Il Piano è molto articolato (oltre 130 pagine compreso appendici ed gli allegati) e delinea una visione d'insieme, organica e correlata fra i diversi componenti, dell'intero sistema informativo della PA. Inoltre definisce le azioni, molte delle quali già in essere, per consentire la realizzazione di quanto delineato. Il Piano, oltre ai contenuti tecnologici ed all'orientamento operativo sulle azioni da intraprendere, affronta anche gli aspetti economici con l'obiettivo di "guidare la razionalizzazione della spesa ICT della Pubblica amministrazione e il suo riorientamento a livello nazionale nei termini definiti, in prima istanza, dalla Legge di Stabilità 2016".

In questo articolo cercheremo di individuare gli elementi di maggior attenzione e far emergere l'impatto che avranno le strategie definite nel Piano sugli Enti Locali, Comuni e loro aggregazioni.

2. DAL MODELLO STRATEGICO ALLE RISORSE PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO

Il Piano è suddiviso in tre parti:
1. - QUADRO DI RIFERIMENTO
2. - COMPONENTI DEL MODELLO STRATEGICO DI EVOLUZIONE DELL'ICT
3. - CONSIDERAZIONI FINALI E NOTE DI INDIRIZZO

Trascurando in questo contesto la prima parte che affronta il Quadro di riferimento (nazionale ed internazionale), il cuore strategico è sicuramente la seconda parte, che individua innanzitutto il "Modello strategico di evoluzione del sistema informativo della Pubblica amministrazione", sintetizzato nello schema seguente.

Figura 3

Come mostrato nella figura, il modello si articola in otto "componenti" (numerati da 3 a 10):
3 Infrastrutture fisiche
4 Infrastrutture immateriali
5 Modello di interoperabilità
6 Ecosistemi
7 Strumenti per la generazione e la diffusione di servizi digitali
8 Sicurezza
9 Data & Analytics Framework
10 Gestione del cambiamento

Due di questi sono a loro volta articolati:

3 Infrastrutture fisiche
3.1 Data center e cloud
3.2 Connettività

4 Infrastrutture immateriali
4.1 Dati della Pubblica amministrazione
4.2 Piattaforme abilitanti

Con un'ulteriore specificazione per:
4.1 Dati della Pubblica amministrazione
4.1.1 Basi di dati di interesse nazionale
4.1.2 Open data
4.1.3 Vocabolari controllati e modelli dati

Ciascun componente è strutturato in Scenario attuale (sostanzialmente un quadro dello stato di fatto), Obiettivi strategici (declinati per punti essenziali) e Linee d'azione con la definizione, per queste ultime, dei tempi, dei soggetti coinvolti, dei contenuti e dei risultati attesi.

Nella terza parte si affronta innanzitutto la questione della razionalizzazione e dell'ottimizzazione della spesa (cap. 11). Infatti, uno degli obiettivi del Piano è "è quello di guidare la razionalizzazione della spesa ICT della Pubblica amministrazione e il suo riorientamento a livello nazionale nei termini definiti, in prima istanza, dalla Legge di Stabilità 2016".

Nel capitolo 12 "Indicazioni per le Pubbliche amministrazioni", per ciascun componente definito nella seconda parte, si forniscono le istruzioni operative in alcuni casi anche molto stringenti.

Un esempio?


12.1 Indicazioni relative ai data center e al cloud

Le Pubbliche amministrazioni non possono costituire nuovi data center, e possono procedere
agli adeguamenti dei data center esistenti solo esclusivamente per:
- evitare problemi di interruzione di pubblico servizio;
- anticipare processi di dismissione per acquisizione di servizi della gara SPC-Cloud;
- consolidare i propri servizi su data center di altre PA al fine di ottenere economie di spesa.
 

Se si vuol semplificare la lettura del Piano, potremmo orientarci innanzitutto proprio su queste "Indicazioni per le Pubbliche Amministrazioni" che, affrontando le principali azioni previste, ne danno un quadro sintetico e nel contempo pratico. Infatti, se diamo uno sguardo all'indice, comprendiamo meglio:

12.1. Indicazioni relative ai data center e al cloud
12.2. Indicazioni relative alla Connettività
12.3. Indicazioni sui Dati della Pubblica amministrazione e sul DAF
12.4. Indicazioni sulle Piattaforme abilitanti e sui progetti strategici
12.5. Indicazioni sul Modello di interoperabilità
12.6. Indicazioni sugli Ecosistemi
12.7. Indicazioni sulla Sicurezza
12.8. Indicazioni sulle attività di Gestione del cambiamento
12.9. Indicazioni sulla conservazione dei documenti informatici

A completamento della terza parte, nel capitolo 13 si affrontano i "Principi per lo sviluppo di progetti digitali". Vengono qui ricordati e raccomandati, perché ritenuti fondamentali per la realizzazione dei progetti contenuti nel Piano, gli accorgimenti "sia di natura pratica - per la gestione del progetto - sia di natura contrattuale e amministrativa per la stesura del contratto, la definizione degli obiettivi, e l'approvvigionamento delle risorse".

Il Piano si conclude con 2 Appendici (Acronimi e Glossario) e 5 Allegati:

1. Il contesto di riferimento del Piano triennale
2. Strumenti e risorse per l'attuazione del Piano
3. Quadro sinottico della spesa ICT nelle Pubbliche amministrazioni centrali
4. Quadro sinottico dei progetti delle Pubbliche amministrazioni centrali
5. Paniere dataset open data

Entriamo ora nel merito di quanto descritto.